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Newport 2050

Newport è un quartiere di Melbourne di circa 16.000 abitanti, situato ad Ovest della “City”. In un certo momento della sua storia il quartiere ha avuto un ruolo rilevante come sede nella quale si costruivano e si faceva la manutenzione dei convogli ferroviari dello Stato del Victoria, con oltre 5.000 uomini impiegati nella locale officina di manutenzione. L’aumento progressivo del numero delle automobili private come principale mezzo di trasporto ha avuto un effetto negativo su Newport come, per altro, sugli altri quartieri industriali di Melbourne.
Gli esiti di questo radicale cambiamento continuano ad essere visibili tuttora: il quartiere risulta sostanzialmente diviso in tre parti dalle separazioni fisiche create dalla linea ferroviaria e dal cavalcavia che la sorpassa, costruito nel 1971. Le tre principali arterie del quartiere (Hall Street ad Est, Mason Street ad Ovest e Melbourne Road a Nord) risultano così connesse solamente da un sottopassaggio pedonale non adeguatamente progettato. Si tratta, quindi, di un luogo per il quale si rende necessario riscoprire, non solo la sua identità di quartiere, ma anche un nuovo ruolo nell’ambito dell’area metropolitana di Melbourne.
Un questionario è stato rivolto ai commercianti di Hall Street, in collaborazione con l’Associazione dei commercianti di Newport, richiedendo opinioni in merito alla vivibilità della strada e alle soluzioni più gradite per risolvere i problemi emerse nelle risposte, sia nel breve che nel lungo periodo.
In affiancamento a questa attività si è ritenuto che fosse auspicabile arrivare a definire alcune soluzioni progettuali mediante il coinvolgimento di alcuni studenti delle facoltà di Architettura di Melbourne. Sono, quindi, stati contattati docenti dei settori di architettura e urbanistica dell’Università di Melbourne. Ian Woodcock, ricercatore universitario, e Flavia Marcello, co-presidente del Corso di laurea magistrale in Architettura presso la Deakin University, hanno manifestato da subito il loro interesse per il progetto e da quel momento il progetto “Newport2050” ha iniziato a delinearsi.
Da un’idea iniziale di intervento limitato ad una singola strada, il progetto si è trasformato in un vero e proprio masterplan volto al riassetto dell’intero quartiere, con un’attenzione particolare per i siti industriali dismessi, particolarmente rilevanti per la storia di Newport. Tredici studenti del Corso di la laurea magistrale presso la Deakin University hanno aderito al progetto con l’idea di riqualificare un quartiere post-industriale proponendo soluzioni attente alla resilienza del sistema insediativo per meglio adattarsi ai cambiamenti climatici e al bisogno crescente di densificazione dei centri urbani.
Inoltre il City Council di Hobson Bay, autorità locale di competenza per l’area di Newport, aveva già manifestato l’intenzione di occuparsi della riqualificazione di Newport per redigere un piano strutturale distrettuale, documento che governa l’assetto dell’area per l’arco temporale di 15-20 anni. L’idea di avere gruppi di lavoro universitari pronti ad elaborare proposte di riqualificazione per l’area è giunta quindi con un tempismo perfetto.
Il progetto “Newport2050” ha avuto il sostegno del City Council locale e dell’Ordine degli Architetti dello Stato del Victoria, che ha supportato il progetto e lo ha presentato in occasione del suo annuale festival di Architettura che si svolge in Federation Square, la principale piazza di Melbourne.
Un’altra esposizione dei progetti è stata organizzata in Newport alla fine del semestre universitario in modo da presentare i lavori degli studenti alla cittadinanza e raccogliere commenti ed impressioni in merito alle proposte progettuali più originali o problematiche, quali sono state le “fattorie cittadine multipiano” e il processo di densificazione intorno al corridoio ferroviario. A conclusione dell’esposizione si è aperta una conferenza, seguita da un dibattito, durante la quale gli studenti hanno presentato i loro progetti di fronte ad un pubblico composto dai membri della comunità locale.

Data di pubblicazione: 18 marzo 2015