Urbanistica INFORMAZIONI

I principi di responsabilità, collaborazione e lealtà nelle Conferenze di copianificazione

L’esperienza mostra che vi sono alcune tematiche- come di seguito evidenziato per singole questioni problematiche - sempre più evidentemente “critiche” in relazione allo svolgimento e funzionamento delle Conferenze di copianificazione, che richiedono di essere adeguatamente affrontate 8e possibilmente risolte).

La rappresentanza
Le rappresentanze regionali e provinciali dovrebbero essere esaustive di tutti i poteri/competenze coinvolti e portare quale contributo di giudizio e di posizionamento un indirizzo tecnico politico chiaramente e univocamente derivante dagli atti di politica di governo del territorio dell’ente rappresentato.
E’ necessaria una condizione di simmetria: il Comune infatti tramite il Sindaco o i suoi delegati tecnici propone un atto univoco approvato e condiviso dal governo locale.

La definizione dei valori e dei temi prioritari per la pianificazione
E necessario quindi che, per quanto riguarda Regione e Provincia siano presenti e operanti “ attori” di rappresentanza unica dell’ente capace di fare sintesi, esprimendo un indirizzo tecnico politico unitario che al suo interno già rispecchi gerarchie di importanza e di rilievo tra i vari elementi che lo generano e scelga quali valori o indirizzi siano prioritariamente da tutelare in modo non orizzontale o acritico (l’uso agricolo del territorio, il paesaggio, la tenuta del tessuto economico, la razionalizzazione del sistema produttivo industriale, la gestione della grande distribuzione commerciale etc…) assumendo posizioni motivate e inequivoche sulla gestione delle contraddizioni che inevitabilmente si generano.
Ad esempio, nel piano territoriale regionale vi è l’indirizzo a contenere le percentuali di ulteriore consumo di suolo; queste percentuali numeriche paiono essere diventate il criterio principale di valutazione degli strumenti urbanistici; se cosi è va chiarito come ci si deve rapportare con i molteplici altri valori ed indirizzi che emergono sia dal Piano territoriale regionale che da quelli provinciali oltre che dalle pianificazioni di settore e dagli indirizzi politici di governo delle amministrazioni di vario livello se, e allorquando, confliggessero con le percentuali sopra indicate

Quale copianificazione?
La modalità di copianificazione ad oggi in atto è principalmente quella di un esame, con una “commissione” non collegiale, della conformità alla normativa urbanistica e ambientale regionale e nazionale e a un sistema di indirizzi pianificatori di cui si fanno portatori i rappresentanti degli enti.
La copianificazione potrebbe e dovrebbe essere il momento in cui gli indirizzi tecnico politici degli enti locali si verificano, correggono e “incastrano” a mosaico nel sistema generale di orientamenti indirizzi e pianificazioni regionali o, comunque, sovracomunali.
La verifica di legittimità–conformità normativa, ad oggi preminente, andrebbe lasciata prioritariamente in capo al soggetto proponente il piano (che, peraltro, ne risponde) mentre gli altri soggetti dovrebbero, se mai, coadiuvare per evitare errori o contraddizioni in una logica di sussidiarietà e non di controllo gerarchico.

Copianificazione e principio di responsabilità degli enti e dei loro rappresentanti
Nelle Conferenze di pianificazione sarebbe necessario aumentare la responsabilità politico amministrativa dei rappresentanti di Regione e Provincia non solo evitando doppioni e sovrapposizioni ma, soprattutto, evitando presenze o peggio partecipazioni “per posta” di soggetti che a priori si qualificano come non organici al processo ma solo portatori di diritto-dovere di esame e si esprimono con atti che non sono contributi ma giudizi più o meno appellabili di legittimità o conformità tecnica.

Sul rapporto tra forma e sostanza
Pare indispensabile intervenire anche sui passaggi “formali” delle Conferenze in cui possono annidarsi grossi appesantimenti burocratici.
Ad esempio, se vi è una trasmissione di atti, la sessione di Conferenza seguente potrebbe vedere i soggetti cui sono stati trasmessi portare già un contributo, magari non definitivo ma, almeno, interlocutorio sugli atti stessi, evitando che invece via sia un momento di sola verifica degli elementi formali e procedurali con un successivo aggiornamento a due /tre mesi sul merito che, peraltro è già ben noto a tutti i soggetti presenti.
È necessario un processo che valorizzi e sottolinei, rendendola in prioritaria e dominante, la caratteristica delle Conferenze di operazioni tecnico - politiche di governo o di alta amministrazione e non solo di adempimenti burocratico formali.

Verso atti di assunzione e definizione di responsabilità politiche di governo del territorio
Gli atti tecnico-amministrativi cui sono chiamati i componenti delegati alle Conferenze di pianificazione sono forti assunzioni di responsabilità che devono trovare appoggio e supporto nella politica in considerazione del fatto che gli indirizzi di pianificazione e governo del territorio sono competenza propria dei Consigli regionali e comunali e non possono essere ridotti o, peggio, delegati a tecnicismi procedurali
Per le ragioni sopra indicate è bene che delle emergenti criticità sul tema delle Conferenze di pianificazione siano investiti non solo i livelli tecnico professionali della Regione e delle Provincie ma, anche, quelli di governo politico e di governance amministrativa.

Data di pubblicazione: 30 marzo 2017