Urbanistica INFORMAZIONI

Una carta di paesaggi e vicende lungo il fiume

Una rete territoriale di sistemi del fiume Po

La carta del fiume che è stata elaborata è uno sforzo significativo della rappresentazione geografica delle caratteristiche del fiume. Per affrontare il tema del grande fiume italiano è stata definita una rete territoriale dei sistemi che comprendono gli aspetti relativi al fiume quali quelli paesaggistici-ambientali, idrici, storico-artistici e insediativi, culturali e relativi ai parchi correlarli tra loro.

I principali sistemi sono i seguenti:

A. Il sistema fisico ambientale: riguarda tutto l’ambiente del fiume sotto l’aspetto geo-morfologico ed il riconoscimento dei paesaggi geografici attraversati dal fiume.

Si fa riferimento alla individuazione dei paesaggi fatta dal geografo Aldo Sestini, Il paesaggio, Conosci l’Italia, Touring Club Italiano, 1963.

I Paesaggi del Po presentano caratteri diversificati, le differenze geografiche e di paesaggio sono di ordine naturale e di ordine umano. Sono presenti, discendendo il corso del fiume dalla fonte al mare i seguenti paesaggi:

- il paesaggio alpino della Valle del Po, dalla sorgente a Pian del Re a Paesana;
- le basse valli piemontesi;
- le colline del Monferrato;
- la pianura Piemontese, suddivisa in due paesaggi: il paesaggio della campagna con associazione di seminativi agli alberi e alla vite,ed il paesaggio delle risaie dal Ticino fino al Canale Cavour;.
- il paesaggio delle risaie della pianura orientale, Vercellese, Novarese) e la Lomellina;
- la bassa pianura lombarda;
- i piani di divagazione del Po e dei suoi affluenti;
- la pianura emiliana occidentale;
- le terre vecchie polesane e ferraresi;
- le terre delle bonifiche recenti;
- il paesaggio lagunare e quello del Delta. I paesaggi più fortemente distinti, che anche per il loro contenuto naturale sono quelli della zona litoranea soprattutto per i peculiari caratteri di una fascia lagunare e deltizia.

B. Il sistema idrico: riguarda la qualità dell’acqua, la manutenzione del fiume tramite, il tema, della sicurezza idraulica ed il governo dell’acqua attraverso interventi di sistemazione in alveo orientati alla fruizione ed alla rinaturazione, tramite l’Autorità di bacino del fiume Po (AdbPo) attraverso i Piani di bacino e l’Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPO). Un tema importante è quello della riqualificazione della rete di navigazione interna per il trasporto turistico delle persone e delle merci .Questo aspetto assieme al sistema dei percorsi terrestri dalle ciclovie ai percorsi pedonali ed alle ippovie è fondamentale per la valorizzazione turistica e funzionale del fiume riqualificando le infrastrutture esistenti in rapporto con il patrimonio turistico e insediativo. Nel tema della navigazione interna rientra il progetto di riportare il Grande fiume a infrastruttura per il trasporto logistico da Piacenza a Chioggia per il quale sono stati recentemente ultimati i lavori di costruzione della conca dell’Isola Serafini.

L’Unione europea ha inserito il Grande fiume e i suoi canali tra i dieci corridoi chiave della rete transeuropea dei trasporti 2014-2020. Manca ancora la possibilità di collegare operativamente Milano e il delta del Po via acqua.

C. Il sistema storico-artistico ed insediativo

Un altro aspetto riguarda l’interesse storico artistico ed insediativo dei comuni che affacciano sul Po o quelli che sono nelle sue vicinanze. Fra le città,Torino, Pavia, Piacenza, Cremona, Mantova e Ferrara, ma anche comuni più piccoli, ma ricchi di testimonianze storico artistiche, quali castelli, rocche, ville, borghi e abbazie Si ricordano fra queste, l’abbazia e il monastero di Santa Maria di Staffarda, l’abbazia di Santa Maria di Lucedio, l’abbazia del Polirone a San Benedetto Po, L’abbazia di Pomposa, le regge di Racconigi e di Colorno, le Città ideali di Sabbioneta e Pomponesco La rocca Possente a Stellata,villa Badoer a Fratta Polesine,le Delizie estensi quali il Castello della Mesola.

Questi esempi vogliono solo dare un’idea solo di della ricchezza del patrimonio storico-artistico presente sul fiume o nelle sue vicinanze.

Nel sistema storico-artistico ed insediativo sono compresi anche i caratteri tipologici degli edifici rurali suddivisi secondo le aree geografiche regionali.

(Baricchi W., Caratteri tipologici degli edifici rurali nei territori della riviera del fiume Po, in Orlandi P., Tozzi Fontana M., (a cura di), Indagini sul Po, CLUEB, 2008.

D. Il sistema culturale: Il Po è da sempre stato una fonte di ispirazione e creatività per l’arte figurativa,il cinema e laetteratura.

Il Delta ha dato luogo a letture documentaristiche e neorealiste. Ricordo, fra gli altri, Roberto Rossellini con, Paisà, 1946, Michelangelo Antonioni con, Deserto Rosso, 1966, e Florestano Vancini con, Le stagioni del nostro Amore, 1966.

Le zone del reggiano e del mantovano hanno suggerito letture dei contesti di paese privilegiando il mezzo fotografico si veda “il caso Luzzara” dove Cesare Zavattini nel 1953 pubblica “Un Paese”, con il fotografo Paul Strand prima e poi nel 1976, col fotografo Gianni Berengo Gardin. Negli scatti eseguiti a Luzzara gli autori si sono concentrati sulla realtà contadina con uno sguardo antropologico.

Fotografi e scrittori hanno privilegiato descrizioni e visioni del paesaggio (Vincenzo Cellini, Gianni Celati, Luigi Ghiri, Paolo Monti.

In particolare Luigi Ghiri e lo scrittore Gianni Celati hanno raccontato il Po nel 1989 in Verso la foce, mentre nel film, Strada provinciale delle anime del 1991, il documentarista Celati percorre il Delta del Po con una corriera accompagnato da Luigi Ghiri.

Altri autori hanno fatto del fiume un luogo di indagine come Aldo Rossi e Pepi Merisio, o con intenti giornalistici come Ermanno Rea.

(brochure della mostra, Raccontare il Polesine, Cinema! storie, protagonisti, paesaggi, Rovigo, Palazzo Roverella, 2018)

E. Il sistema naturale e dei Parchi: I parchi regionali presenti lungo il corso del fiume si possono pensare come parte di una rete di parchi che comprenda anche le aree protette e le riserve. Già oggi c’è la previsione di arrivare ad un unico parco del Delta del Po, sia per la parte Emiliano-romagnola che per quello Veneta. Parco Interregionale del Delta del Po è il nome che la legge quadro sulle aree protette (L.n. 394/1991) ha stabilito per il Parco.

I parchi regionali sono presenti in Piemonte, Emilia-Romagna, Lomabardia e Veneto e così suddivisi:

In Piemonte:

- il Parco del Monviso (cuneese) 8.950 ha; è dal 2016 Riserva della Biosfera Unesco; comprende la parte montana del fiume da Pian del Re a Paesana a cui fa seguito la parte pianeggiante che prosegue fino Casalgrasso dove si raccorda con Il Parco del Po della collina Torinese. Soltanto 13 chilometri in linea d’aria separano le sorgenti a Pian del Re dalla pianura. Il notevole dislivello esprime una grande varietà della flora lungo la valle del Po. Nel primo tratto il Po è un torrente montano; a Pian della Regina inizia la fascia boscata, formata prevalentemente da larici e faggi, che accompagna il fiume fino a Crissolo. Da qui subentrano le latifoglie quali querce, castagni, ontani, aceri e robinie e il fiume diviene meno ripido fino ad aprirsi sulla pianura alluvionale di Paesana. Citando Ermanno Rea, A Saluzzo ultimo lembo di collina ai piedi del Monviso il Po dice addio alle ebbrezze delle forti pendenze e si laurea fiume da torrente che era. (Rea E., Il Po si racconta, Feltrinelli,1996,( pag.301). Nella pianura in cui scorre il Po segue la campagna lavorata. Tra Revello e Saluzzo sono presenti meleti, peschi e Kiwi. Sulle sponde del fiume pioppi,salici,acacie e arbusti di sambuco.
- il Parco del Po e della collina Torinese, tutela il tratto del fiume che attraversa la Provincia di Torino e si estende per più di 14.035 ha, è dal 2013 Riserva della Biosfera Unesco; comprende il Comune di Casalgrasso, dove termina il Parco del Po Cuneese, sino al Comune di Crescentino dove inizia il Parco del Po Vercellese-Alessandrino. Il Parco del Po è suddiviso in tre grandi aree: Il Po dei Laghi a sud di Torino, fino ai Comuni settentrionali della Provincia di Cuneo, paesaggio caratterizzato dalla presenza di laghi di cava del Po morto e dai terrazzi fluviali usati anche per accogliere dimore storiche;il Po dei Re comprende la città di Torino e la sua cintura, caratterizzata da residenze e testimonianze sabaude; il Po delle colline, lascia la città e attraversa le aree agricole ai piedi delle colline fino a Crescentino. Il paesaggio agricolo della pianura che da Moretta e Villafranca arriva a Chivasso e Verolengo è formato prevalentemente da seminativi e da colture di mais.
- il Parco della fascia fluviale del Po del tratto vercellese-alessandrino e del torrente Orba, si estende per 14.035 ha; si estende dal territorio del Comune di Crescentino (Vercelli) sino alla confluenza con il torrente Scrivia. Il paesaggio è caratterizzato da due elementi: la collina e la risaia. A valle di Casale Monferrato il fiume alimentato dalle acque del Sesia,Tanaro e Scrivia, modella ampi ghiareti, isole e lanche. Oltre Crescentino il fiume cambia ed entra nel più grande territorio agricolo-risicolo del Piemonte frutto della artificializzazione del territorio e dalla sostituzione del bosco per fare spazio alla alla coltivazione del riso a partire dai centri di governo del territorio quali l’abbazia di Lucedio ,1123, ad opera dei monaci cistercensi.

Complessivamente il sistema dei parchi Piemontesi si estende per 235 chilometri,senza soluzione di continuità, dalle sorgenti del Po fino ai confini della Lombardia.

In Lombardia il Parco del Po e del Morbasco, Parco Locale di Interesse Sovracomunale, 2.364 ha. Situato in Provincia di Cremona, si estende principalmente nell’area golenale del Po. Comprende un’area agricola attraversata da una fitta serie di canali con fasce di alberi quali, farnie, olmi e salice bianco, robinie.

In Emilia-Romagna il Parco Regionale del Delta del Po dell’Emilia-Romagna,che si estende per 56.000 ha e comprende tutto il delta storico del Po. Nel Parco sono compresi Comuni, come la città di Comacchio il Castello della Mesola la Riserva del Boscone della Mesola relitto della foresta planiziale, che si estendeva da Ravenna a Venezia; e monumenti quali l’Abbazia di Pomposa, (1.058 ha),

Nel Veneto il Parco del Delta del Po Veneto, 12.592 ha confina con il Il Parco del Delta del Po dell’Emilia Romagna; entrambi i parchi sono patrimonio dell’Umanità e Riserva della biosfera dell’Unesco. Si sta valutando la prospettiva della unificazione dei due parchi del Delta ed una “legge speciale per il Delta”.

I cinque sistemi rappresentati sinteticamente non esauriscono tutti gli aspetti presenti lungo il fiume.

Altri temi come quello turistico e quello gastronomico sono stati trattati negli interventi che mi hanno preceduto.

Data di pubblicazione: 13 giugno 2019