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Servizi Ecosistemici

L’ecosistema rappresenta l’unità fondamentale di tipo funzionale, e affinché esso possa essere efficiente ed efficace, la diversità di specie che lo compone deve corrispondere alla complessità delle interazioni tra le specie stesse, cioè al numero delle vie lungo le quali l’energia può attraversare una comunità. Perché l’alterazione della biodiversità causa cambiamenti nella stabilità ecosistemica e la conseguente riduzione di funzionalità (distrofia), con la scomparsa di habitat e di ecosistemi (Santolini 2010).

Troppo spesso gli ecosistemi sono sottoposti a fattori di disturbo sia naturali (frane, eruzioni, etc.) sia legati alla pressione antropica (frammentazione, consumo di suolo, gestioni non sostenibili, impermeabilizzazione del suolo, inquinamento di aria/acqua/suolo, etc.), la cui azione ha la caratteristica di non essere occasionale e così perdurare nel tempo.

Il Millennium Ecosystem Assessment (MEA 2005) ha definito che la pressione esercitata dalle attività umane sulle capacità di ripristino dei sistemi naturali, è tale da compromettere il sostentamento delle generazioni future, e non può più essere data per scontata. Pertanto, se non si modifica l’impatto della specie umana sugli ecosistemi nei prossimi 50 anni, la situazione peggiorerà significativamente.

Non a caso la Strategia europea per la biodiversità al 2030 indica nella creazione di almeno un 30% di aree protette, nel ripristino di 25.000 Km di fiumi a scorrimento libero, riducendo l’impatto dell’agricoltura e incentivando quella biologica, nonché piantando 3 miliardi di alberi, il recupero della funzionalità ecologica e di conseguenza della biodiversità. Coerente con questa impostazione, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il periodo 2021-2030 il decennio dell’Onu per il Ripristino dell’Ecosistema, riconoscendo come la perdita degli ecosistemi da un lato, e la necessità di preservare le risorse naturali dall’altro, debbano essere considerati attentamente al fine di garantire il loro ruolo chiave per la vita sulla Terra e per il benessere umano.

Il funzionamento del Capitale naturale quindi, è garantito dalle ‘unità di lavoro’ (gli ecosistemi) che ne sono l’architettura fondamentale e funzionale di cui i Servizi ecosistemici (Se) di regolazione e di supporto sono l’espressione vitale; la naturale e costante azione dei Servizi ecosistemici di regolazione e supporto favorisce l’erogazione degli altri Se di approvvigionamento e culturali (Elmqvist et al. 2011) in relazione alla domanda.

Negli ultimi anni, le quattro categorie di Servizi ecosistemici proposte da MEA (2005), cioè Servizi di Supporto, Se di Regolazione, Se di Approvvigionamento e Se Culturali, pur rimanendo generalmente di attualità, sono state modificate in modo sostanziale all’interno della Classificazione Internazionale dei Servizi degli Ecosistemi (CICES V5.1 - Haines-Young and Potschin 2018) ed anche dal TEEB (2010).

In CICES i Servizi ecosistemici sono definiti come “i contributi che gli ecosistemi apportano al benessere umano e distinti dai beni e dai benefici che le persone successivamente traggono da essi”. Questi contributi sono inquadrati in termini di ‘cosa fanno gli ecosistemi’ per le persone.

IPBES (2017) ha sviluppato inoltre una sua organizzazione che definisce nuove caratteristiche e considera tutti i contributi della natura alla qualità della vita degli esseri umani come Nature’s Contributions to People (NCP), ma coerente con l’importanza delle funzioni di base degli ecosistemi (Se di regolazione) alle diverse scale. Le funzioni ecologiche di regolazione e di supporto, e i conseguenti servizi, sono quindi l’architettura fondamentale e fisiologica di mantenimento e di funzionamento degli ecosistemi e fondamentali per l’erogazione degli altri servizi. Tale architettura rappresenta uno strumento utile a definire una priorità per la pianificazione e il ripristino ambientale, anche attraverso la realizzazione di infrastrutture verdi e blu (Santolini et al. 2016).

Sulla base di queste assunzioni e dei principi che determinano la gerarchizzazione dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, tutti gli obiettivi di sviluppo sostenibile sono collegati direttamente o indirettamente alla funzionalità degli ecosistemi che producono beni e servizi tra cui cibo sostenibile e sano e da cui dipende il nostro “ben essere” (Folke et al 2016).

Di conseguenza, i processi di regolazione e i connessi Servizi ecosistemici, sono gli elementi che garantiscono il funzionamento dell’ecosistema e che sono indispensabili alla sopravvivenza e come tali possono essere usati per stimare le soglie di criticità d’uso rispetto agli altri Se (CCN 2019). In questo modo l’attenzione si sposta dall’ambiente come esternalità agli ecosistemi e i loro beni e funzioni (Capitale naturale e biosfera) come precondizione per lo sviluppo economico, per la giustizia sociale e la sostenibilità (Folke et al. 2016).

Questo approccio determina il fatto che in un processo di pianificazione, di Valutazione ambientale strategica o di sviluppo di Pagamento di Servizi ecosistemici ed ambientali (Psea ex art. 70, Legge 221/2015), la valutazione dei Se di carattere ‘fisiologico’ o biofisico (Se di supporto e di regolazione, quali ad esempio: fissazione di CO2, trattenimento del suolo, di acqua, etc.) diventa propedeutica per determinare la dimensione critica minima dell’impatto sopportabile, a salvaguardia nel tempo, della funzione collettiva del bene (Morri et al. 2021), cioè l’utilità sociale e il benessere derivante, nonché per mantenere intatte o incrementare le sue funzioni (art. 70, L. 221/2015, commi a e b) rispetto agli usi diretti delle risorse compreso il suolo.

Riferimenti

Comitato Capitale Naturale - CCN (2017), Primo Rapporto sullo Stato del Capitale Naturale in Italia, Roma.

Comitato Capitale Naturale (2019), Terzo Rapporto sullo Stato del Capitale Naturale in Italia, Roma.

Elmqvist T., Tuvendal M., Krishnaswamy J., Hylander K. (2011), Managing Trade-offs in Ecosystem Services. Division of Environmental Policy Implementation, The United Nations Environment Programme, Paper N° 4, p. 15.

European Commission-EC (2015), Nature-Based Solutions and Re-Naturing Cities, Publications Office of the European Union, Luxembourg.

Folke C., Biggs R., Norström A. V., Reyers B., Rockström J. (2016), “Social-ecological resilience and biosphere-based sustainability science”, Ecology and Society, vol. 21(3). http://dx.doi.org/10.5751/ES-08748-...

Haines-Young R., Potschin-Young M. (2018), “Revision of the Common International Classification for Ecosystem Services (CICES V5.1): A Policy Brief”, One Ecosystem, vol. 3: e27108.

IPBES (2019), Global assessment report on biodiversity and ecosystem services of the Intergovernmental Science- Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Service, E. S. Brondizio, J. Settele, S. Díaz, and H. T. Ngo (eds.), IPBES Secretariat, Bonn, Germany.

Millennium Ecosystem Assessment (2005), Ecosystem and human wellbeing: A framework for assessment, Island press.

Morri E., Panza G., Pasini G., Santolini R. (2021), “I Servizi Ecosistemici: il nuovo paradigma per la valutazione del territorio”, in L. Barrilà, M. Cau, G Maino (a cura di), Beni Naturali e Servizi Ecosistemici, Riflessioni ed esperienze dal bando Capitale Naturale, Collana “Quaderni dell’Osservatorio, no. 38, Fondazione Cariplo, p. 45-50.

Morri E., Panza G., Pasini G., Santolini R. (2021), “Il Capitale Naturale: un patrimonio di oggi per il futuro”, in L. Barrilà, M. Cau, G Maino (a cura di), Beni Naturali e Servizi Ecosistemici, Riflessioni ed esperienze dal bando Capitale Naturale, Collana “Quaderni dell’Osservatorio, no. 38, Fondazione Cariplo, p. 13-17.

Santolini R. (2010), “Servizi Ecosistemici e Sostenibilità”, Ecoscienza, vol. 3, p. 20-23.

Santolini R., Morri E. (2017), “Criteri ecologici per l’introduzione di sistemi di valutazione e remunerazione dei Servizi Ecosistemici (SE) nella progettazione e pianificazione”, in A. Arcidiacono, D. Di Simine, F: Oliva, S: Ronchi, S. Salata (a cura di), La dimensione europea del consumo di suolo e le politiche nazionali, CRCS Rapporto 2017, INU Edizioni, Roma, p. 149-154.

Santolini R., Morri E., D’Ambrogi S. (2016), “Connectivity and Ecosystem Services in the Alps”, in C. Walzer (ed.), ALPINE NATURE 2030– Concepts for the next generation From Protected Areas to an ecological continuum, German Federal Ministry for the Environment, Munchen.

TEEB (2010), The Economics of Ecosystems and Biodiversity, Ecological and Economic Foundations, Edited by Pushpam Kumar, Earthscan, London and Washington.

Turner R.K., Pearce D.W., Bateman I. (1996), Economia ambientale, Il Mulino, Bologna.

United Nations - UN, European Commission, International Monetary Fund, Organisation for Economic Co-operation and Development, World Bank (2012), System of Integrated Environmental and Economic Accounting 2012, Central Framework.

Data di pubblicazione: 21 novembre 2021