Urbanistica INFORMAZIONI

Norme, deroghe e governo del territorio

I congressi dell’Inu sono una importante occasione nel nostro Paese per condurre una ricognizione sullo stato dell’urbanistica e del governo del territorio. Il documento congressuale (UI 248) con il fuoco sui tre temi: rigenerazione urbana come resilienza; la forma del piano e i nuovi compiti della pianificazione; le risorse per il governo del territorio; ha posto l’accento sulle criticità e contemporaneamente ha avanzato possibili strade da percorrere a partire, e non può essere altrimenti, da una legge che ponga rimedio, come dice Federico Oliva, «agli effetti negativi di una riforma incompiuta e al mosaico impazzito di un ‘federalismo urbanistico’ regionale che per il modo in cui si è realizzato appare inaccettabile». I molti contributi pervenuti (oltre 200) da parte di ricercatori, professionisti, sezioni e commissioni dell’Inu, ora in corso di pubblicazione da parte di Urbanistica Informazioni, hanno ulteriormente arricchito le riflessioni e i casi di studio di buone e cattive pratiche.
Quello che risulta ancora necessario è una riflessione sugli esiti delle diverse leggi di riforma regionali.
È in corso una volontà, presente in quasi tutte le Regioni Italiane di rivedere, aggiustare, semplificare le leggi o in altri casi semplicemente superarle attraverso provvedimenti di deroga.
La stagione delle riforme a cavallo degli anni Duemila era stata sicuramente interessante e portatrice di una visione che metteva al centro il ‘governo del territorio’ e non più solo le norme per il ‘governo dell’edificazione’; sono stati introdotti studi e regole per la difesa del suolo, la tutela del paesaggio oltre a sperimentare, con la separazione del piano strutturale da quello operativo, forme perequative per finanziare la città pubblica.
La crisi ha scardinato tutto questo impianto perché, nella pratica e anche nelle intenzioni il modello era ancora una volta incentrato sulla crescita per espansione, anche se le riforme regionali hanno incominciato ad incrinarsi il giorno dopo essere state approvate. Proroghe delle vecchie normative, l’impreparazione tecnica degli urbanisti, così come degli istruttori incaricati a valutare i piani, l’incapacità di praticare un processo di costruzione del piano co-pianificato tra gli Enti piuttosto che gestito in forma piramidale, hanno fatto prevalere gli apparati burocratici e trascurare l’ opportunità offerta dalla nuova concezione dei ‘quadri conoscitivi’, strumenti di conoscenza condivisa e di saperi esperti per sviluppare le scelte di piano, trasformandoli in strumenti di mero controllo.
In questi primi anni di sperimentazione delle riforme i piani strutturali sono spesso diventati strumenti complicati lunghi da produrre e spesso privi di contenuti e sintesi. E come l’Inu ha ripetuto in più sedi non si è colta l’occasione e le potenzialità, per il progetto, offerte dalla relazione tra piano strutturale e piano operativo. In molti casi si è semplicemente disegnato con altre grafie il vecchio Prg onnicomprensivo e prescrittivo.
Le deroghe al piano stanno quindi diventando la nuova forma di governo del territorio.
Il Piano Casa, anche se con esiti lontani da quelli auspicati, in molte regioni sta passando da deroga a norma, andando a soddisfare la domanda minuta di prima casa, di investimento dei risparmi producendo consumo di suolo ed espansione senza qualità e servizi.
Le normative di liberalizzazione all’insediamento, fino a 1.500 mq comunque è dovunque (si vedano anche le recenti sentenze) delle attività commerciali, così come lo sportello unico per le attività produttive, in nome della libera concorrenza e del sostegno alle imprese per contrastare la crisi, aprono la strada ad un modello insediativo “casuale” dove le logiche localizzative sono date dalla proprietà dei terreni e dalle capacità di investimento nelle aree più o meno dismesse. Certamente non abbiamo nostalgia per i piani che prefigurano e determinano un futuro improbabile senza considerare il ruolo degli attori siano essi proprietari di suoli o imprenditori, ma altrettanto certamente non si può pensare che la città si costruisca attraverso azioni e tempi dettati da singoli soggetti perdendo ogni ipotesi di disegno urbano e sostenibilità ambientale ed economica.
I grandi cambiamenti della città, ben delineati dal documento congressuale dell’Inu, portano a prefigurare politiche urbanistiche e ambientali radicalmente innovative da attuarsi attraverso processi di recupero edilizio e rigenerazione urbana capaci di coinvolgere l’intera struttura ecologica, ambientale ed energetica.
Questa necessità, che l’Inu ha assunto come strategia definendola “la rigenerazione urbana come resilienza”, impone una azione politica verso il governo centrale e verso i governi delle regioni, in modo che questo nuovo compito della pianificazione si traduca in politiche e piani.
Nonostante quello che molti pensano e dicono serve il piano e serve un piano autorevole e capace di: governare la complessità della città contemporanea, la urgente necessità della difesa del territorio, attivare risparmio energetico e del consumo di suolo, tutelare e valorizzare il paesaggio. Piano e politiche per affrontare il tema della mobilità della congestione del traffico e della carenza infrastrutturale nel trasporto pubblico e affrontare i fabbisogni abitativi e di servizi tuttora non soddisfatti.
Semplificazione normativa, sburocratizzazione, chiarezza nelle scelte e condivisione degli obiettivi sono le strade da percorrere per scrivere e varare la legge urbanistica e per “rivedere” le leggi regionali in vigore. Piano strutturale e piano operativo sono lo strumento, a fianco della maturazione politica serve però, e gli anni di applicazione delle leggi regionali lo stanno a dimostrare, una maturazione amministrativa e tecnica, l’Istituto Nazionale di Urbanistica a fianco della battaglia politica può assumere, come da antica tradizione, anche un ruolo di servizio formativo a supporto di un processo da costruire nelle aule parlamentari, nei consigli regionali, a fianco degli enti locali e dei tecnici urbanisti.

Data di pubblicazione: 29 ottobre 2013