Urbanistica INFORMAZIONI

Intervista al Sindaco Rosella Bellucci del Comune di Costacciaro

Sindaco Bellucci, ci potrebbe dire cosa rappresenta per lei e per il territorio in questione, il Quadro Strategico di Valorizzazione? Pensa che possa essere uno strumento utile per ri-pensare il futuro di questa comunità?
Le quattro Amministrazioni coinvolte nel processo di redazione del Quadro Strategico di Valorizzazione sono convinte che si tratti di uno strumento indispensabile per ri-pensare il futuro dell’intero territorio che ricordiamo, è compreso nel Parco regionale del Monte Cucco e quindi in quanto tale possiede connotazioni specifiche dal punto di vista ambientale e naturalistico. Parlare di centri storici non significa solamente limitarsi a prevedere azioni di recupero fisico delle strutture edilizie o il rifacimento e la riqualificazione di uno spazio pubblico all’interno della cosiddetta «zona a». Il nostro approccio nella redazione di tale strumento è andato ben oltre, affrontando il tema dei centri storici in un’ottica e in una visione «nuova», che travalica il pur importante recupero urbanistico ed edilizio, puntando a restituire ai centri, la funzione e il ruolo di poli di attrazione del territorio. I nostri centri, come buona parte dei circa 1400 che costellano la Regione dell’Umbria, sono in buone condizioni da un punto di vista edilizio, ma necessitano assolutamente di una rivitalizzazione attraverso una serie di strumenti ed incentivi, non solo economici, che siano in grado di stimolare una inversione di tendenza rispetto al fenomeno dello spopolamento e dell’abbandono o del trasferimento di attività economiche e servizi verso l’esterno. Questo processo di rivitalizzazione presenta complessità superiori rispetto al tema della riqualificazione. Se da una parte infatti il problema è di natura prevalentemente economica (nella riqualificazione), dall’altro il discorso è ben più ampio e complesso: rivitalizzare un centro storico significa infatti ricomporre un tessuto sociale ed economico in via di disgregazione; individuare nuove funzioni ed elementi di attrattività; l’obiettivo di fondo diventa quindi la rimozione delle cause della disgregazione e il mantenimento della popolazione in loco, soprattutto le giovani leve.

Secondo lei, sviluppare un piano strategico che mira a ridisegnare il modello e il ruolo futuro di questo territorio, con una proiezione approssimativa a venti anni, non dovrebbe prevedere il coinvolgimento attivo degli attori che vivono e lavorano sul territorio?
La partecipazione rappresenta l’elemento decisivo per eccellenza, quindi solo attraverso un percorso di condivisione degli obiettivi e delle strategie individuate con i diversi portatori di interesse, il piano può ottenere dei risultati. La legge regionale sui centri storici che disciplina il Quadro Strategico di Valorizzazione, lo definisce come uno strumento di attivazione di un processo di sviluppo locale; in quanto tale necessariamente deve prevedere una fase di concertazione della visione e degli obiettivi strategici, con l’obiettivo di una reale condivisione con cittadini, operatori economici e più in generale soggetti attivi nel territorio. Proprio per questo il lavoro svolto è stato affiancato dalla mappatura degli “attori” presenti nei 4 comuni che è stata effettuata tramite una ricognizione dei soggetti collettivi diffusi nel tessuto sociale; inoltre si stanno mettendo in campo incontri e focus group per condividere le linee di indirizzo e le ipotesi messe a punto.

Ci può raccontare il rapporto con le altre Amministrazioni coinvolte nel processo di redazione del Qsv?
I Comuni interessati dal Qsv hanno alle spalle diverse esperienze di pianificazione condivisa, a partire dall’istituzione nel 1995 del Parco regionale del Monte Cucco nel quale i 4 Comuni sono compresi. Nell’ultimo anno anche sulla spinta di norme nazionali e regionali, la volontà di rapporti più intensi tra le amministrazioni e i territori ha portato all’approvazione di convenzioni per la gestione associata dei servizi: l’obiettivo, piuttosto ambizioso e non privo di alcune difficoltà è chiudere il 2013 con la gestione associata di tutti i servizi comunali, con l’intento di assicurare a questo territorio che conta complessivamente circa 9.000 abitanti, omogeneità nei servizi resi ai cittadini, ottimizzazione delle risorse umane e finanziarie impegnate assicurando al contempo, efficacia ed efficienza agli interventi realizzati. Il Qsv si pone coerentemente in questo percorso di riforma e nuova definizione della gestione condivisa del territorio e delle sue risorse. Chiudo questo argomento esprimendo al riguardo un’opinione personale, il fine ultimo di questo percorso deve essere la fusione delle quattro municipalità, solo allora avremo realmente risposto alla domanda di modernità e risparmio dei costi della pubblica amministrazione locale che i cittadini quotidianamente pongono.

Un’ultima domanda Sindaco. Sappiamo benissimo che parlare di pianificazione strategica e quindi di pianificazione di medio-lungo periodo, risulta difficile in un periodo come quello che stiamo attraversando; un periodo di profonda crisi economica che colpisce anche e soprattutto i comuni, che vedono praticamente azzerata la loro capacità di effettuare investimenti e quindi di creare lavoro e reddito. Voi ci state provando a ri-disegnare il futuro di questo territorio; ha per caso una formula magica per fare ciò?
No, purtroppo non credo che esistano formule magiche. Posso però dire che noi Amministratori e la comunità tutta, dobbiamo saper reagire a questa situazione di difficoltà, non dobbiamo solamente lamentarci dei problemi; dobbiamo essere consapevoli di avere risorse ed opportunità per creare nuovo sviluppo. In questo delicato quadro generale, ognuno deve fare la propria parte; noi Amministratori da una parte e la comunità locale, quale elemento decisivo per un disegno di sviluppo, dall’altra. Solamente cosi siamo convinti che ce la potremmo fare.

Data di pubblicazione: 3 settembre 2013