Urbanistica INFORMAZIONI

Agenda regionale aggiornamenti

Il principio della pianificazione a consumo di suolo zero, stabilito nella recente modifica della Legge urbanistica della Regione Calabria, risulta in piena sintonia con la direttiva d’azione del Parlamento che ha in fase di approvazione una legge nazionale in coerenza con detto principio. La limitazione del consumo di suolo è finalmente entrata nell’agenda politica nazionale, come principio che informa il governo del territorio, per rendere prioritari gli interventi di riuso del patrimonio edilizio dismesso e i processi di rigenerazione della città esistente. A tal proposito è da rilevare come il Quadro Territoriale Regionale a valenza Paesistica, appena approvato in Calabria, propone una nuova visione di unitarietà ed integrazione delle componenti territoriali/paesaggistiche attraverso i seguenti aspetti fondamentali:
a) rafforzare ulteriormente l’orientamento dei principi di “recupero, conservazione, riqualificazione del territorio e del paesaggio”, finalizzati tutti ad una crescita sostenibile dei centri urbani con sostanziale
“risparmio di territorio”;
b) considerare il Qtrp facente parte della pianificazione concertata con tutti gli Enti Territoriali, in cui la metodologia di formazione e approvazione, le tecniche e gli strumenti attraverso i quali perseguire gli obiettivi contribuiscono a generare una nuova cultura dello sviluppo.
c) considerare il governo del territorio e del paesaggio come un “unicum”, in cui sono individuate e studiate le differenti componenti storico-culturali, socio-economiche, ambientali, accogliendo il presupposto della Convenzione Europea del Paesaggio “di integrare il paesaggio nelle politiche di pianificazione e urbanistica” (articolo 5) all’interno del Qtrp.
d) considerare prioritaria la politica di salvaguardia dai dai rischi territoriali attivando azioni sistemiche e strutturanti finalizzate alla mitigazione dei rischi ed alla messa in sicurezza del territorio.
Migliorare la dotazione normativa e degli strumenti urbanistici correlati, nel quadro del riposizionamento competitivo del patrimonio culturale e ambientale, restituire alla pianificazione il suo ruolo, aggiornando gli strumenti per il governo del territorio, per indirizzare e governare le trasformazioni del territorio nella direzione della sostenibilità ambientale, dell’equità sociale, della vivibilità nelle città, nei paesi, nei contesti rurali e negli spazi aperti, avendo come riferimento le principali vocazioni ambientali del territorio, sono gli obiettivi di una nuova stagione urbanistica che si affaccia in Calabria, Crescita, Sviluppo, Ambiente, Istruzione, Lavoro, Competitività, Innovazione, Servizi, Infrastrutture, Politiche sociali, Cultura e Governo del Territorio, diventano e parole chiavi attraverso cui declinare le politiche e gli interventi
La grande varietà territoriale della Calabria costituisce un modello di riferimento quanto mai ricco, capace di racchiudere in una estensione relativamente contenuta un infinito archivio di manifestazioni naturali, all’interno delle quali s’incastonano le strutture urbane, parte integrante e costituente del paesaggio, ma non solo, una notevole ricchezza di risorse umane, di beni culturali, di abilità manifatturiere, di ricchezza sociale.
Il rinnovamento degli strumenti urbanistici proposti dalla recente modifica alla legge regionale richiede, nella sua applicazione, un approccio interpretativo parimenti innovativo attraverso un metodo di lavoro che opera attraverso fasi di lettura, descrizione e interpretazione dei fenomeni territoriali e urbani.
Parte fondamentale di questa fase di osservazione è la formazione di una conoscenza condivisa del territorio, che si adoperi come strumento essenziale per produrre una valutazione dello stato attuale ed una visione del futuro, non tanto immaginando scenari possibili quanto nel far sì che si ci si adoperi tutti insieme per raggiungere le condizioni desiderate e migliori per l’ambiente ed i cittadini. All’elaborazione della conoscenza, infatti, è affidato il compito di legittimare, sostenere, valutare e indirizzare le scelte di governo del territorio e della formazione dei piani. Esse definiscono categorie concettuali che legano in maniera indissolubile il processo di descrizione e di interpretazione del territorio con le politiche urbanistiche, territoriali e ambientali che si dovranno perseguire. In tale quadro la qualità della vita assume un carattere fondamentale per innescare processi di sviluppo. E qualità della vita significa sicuramente trovare sistematicamente soluzioni per la qualità ambientale (traffico; inquinamento aria, acqua, suoli; parchi e verde, ecc., ma anche telelavoro ed e-government), per la qualità dell’istruzione (strumento fondamentale per mantenere la qualità “obiettivo” una volta ottenuta) per la qualità sociale (il fenomeno della casa e dell’immigrazione, come dell’abusivismo immobiliare, fiscale, trasportistico, ecc.), per la qualità della sicurezza dei cittadini, per la qualità del lavoro (in termini di sicurezza, salute, ambiente, ecc.), per la qualità della salute, per la qualità organizzativa , per finire alla qualità dello sviluppo prescelto.

Data di pubblicazione: 7 agosto 2016